Paul

Quest’uomo si chiamava Paul Grüninger. Era un capitano della polizia cantonale svizzera a San Gallo, dove era nato nel 1891.
Nonostante la chiusura delle frontiere svizzere, sancita dal Consiglio Federale nell’agosto 1938, Paul Grüninger salvò dalle persecuzioni naziste diverse centinaia di ebrei e di altri profughi (secondo alcune fonti più di 3000), permettendo loro di entrare in territorio elvetico attraverso il Rheintal sangallese. Per fare ciò, Paul si spinse a falsificare i documenti. Per tali violazioni, nel marzo 1939 il governo sangallese avviò un’inchiesta amministrativa contro Grüninger e, poco dopo, un procedimento penale. Nell’aprile 1939 venne sospeso dalla carica con licenziamento immediato e gli venne revocato il diritto alla pensione. Nel 1940 venne condannato al pagamento di una multa di 300 franchi per violazione del segreto d’ufficio e contraffazione di documenti. Visse quindi in condizioni precarie e morì in povertà il 22 febbraio 1972.
Diversi tentativi di riabilitazione furono bocciati dal governo sangallese negli anni 1968, 1969, 1970, 1984 e 1989. Nemmeno la comunità ebraica si accorse di lui, fino a quando lo Yad Vashem lo nominò “Giusto dell’Umanità” nel 1971.
Nel 1995, 23 anni dopo la sua morte, lo stesso tribunale di San Gallo che lo aveva condannato riaprì il caso e lo assolse. Nel 1998 il governo cantonale pagò agli eredi le somme che sarebbero spettate al capitano Grüninger.
La Polizia cantonale sangallese ha riabilitato il suo ex comandante il 22 agosto 2014.
Paul Grüninger aveva vinto il campionato di calcio svizzero con la squadra del San Gallo nel 1915.

Se l’Umanità, dal momento della sua comparsa sulla Terra, ha compiuto qualche progresso, è anche grazie a Paul Grüninger che, intuendo lo sterminio degli ebrei e di altri perseguitati, decise di violare la legge e trasgredire le regole mentre i suoi colleghi le applicavano alla lettera, respingendo migliaia di disperati nelle braccia dei nazisti.
Nel Giorno della Memoria 2016 è stato un onore, presentarvi quest’Uomo.