Mia madre morta di covid a 88 anni. Sfogo di un illuso
Vi voglio raccontare cosa mi è successo.
Mia mamma è morta di COVID. Qualcuno potrebbe anche dire: “È normale, siamo in piena pandemia ed è una donna di 88 anni” e ringraziamo il Signore che l’ha fatta vivere così a lungo.
Io però non riesco a farmene una ragione e non perché fosse una donna giovane, dato che se fosse morta di vecchiaia o per un incidente, un tumore o un arresto cardiaco a inizio pandemia io sarei riuscito anche ad accettarlo. Morire però per delle procedure secondo me gestite da ignoranti è assurdo, perché a un anno dall’inizio di questa pandemia hanno ignorato la salute delle persone e pensato solamente ai loro interessi, senza mai migliorare un sistema sanitario gestito da regioni che pensano non a salvare vite ma ad avere voti, assicurarsi una poltrona e un ritorno economico. Ormai è su tutti i giornali, la miglior sanità italiana del nord non è molto funzionale.
Si sta combattendo la pandemia da un anno e vedere, come ho visto io, l’ospedale di Cantù così in affanno nella gestione del sistema mi ha fatto amarezza, perché dopo un anno non si può essere ancora in emergenza dato che sono diminuiti i casi o almeno così dicono.
Quindi ho guardato il cielo e ho detto: Dio aiuta tu queste persone a non avere rimorsi perché loro non hanno colpe.
Un breve riassunto dei fatti.
Finalmente a fine febbraio mia sorella viene vaccinata essendo una OSS. Eravamo contenti dato che viveva con mia mamma di 88 anni e sua figlia, in una casa di soli 45 metri quadri ed ogni giorno che rientrava pregava e si assicurava che non succedesse niente né a lei e né a mia mamma.
L’8 marzo, giornata della Festa delle Donne, vado a trovarle per portare loro dei fiori e fare gli auguri. Quello stesso giorno mia sorella mi spiega che sente un raspino in gola, una cosa strana a cui però non abbiamo dato molto peso. Dopo un paio di giorni però, ha iniziato ad avere i sintomi ed è da quel momento che è iniziato il calvario per tutti noi. Abbiamo iniziato a ragionare su cosa poter fare della mamma, abbiamo suggerito di portarla in ospedale, ma non si poteva dato che non aveva alcun sintomo. Il giorno dopo ha iniziato anche lei ad avere dei sintomi, quindi abbiamo risuggerito di portarla in ospedale, ma anche quel giorno, avendo tutti i valori giusti, l’ospedale l’avrebbe rimandata a casa. Durante la notte mentre andava in bagno è caduta, e mia sorella non riuscendo a rialzare mia mamma ha chiamato l’ambulanza, sono stati tutti gentili e l’hanno aiutata a rimettere a letto mia mamma, ma anche questa volta niente ospedale.
La notte successiva i valori si sono abbassati, mia sorella decide di richiamare l’ambulanza e questa volta sì, i valori sono bassi non c’è nulla da fare, va portata in ospedale. La portano all’ospedale di Cantù (dove ci sono due reparti week e multi) dove viene tenuta tutta notte in pronto soccorso. Non sappiamo nulla fino al giorno dopo, quando la spostano nel reparto week e mia sorella riesce a vedere mia mamma per l’ultima volta, grazie ad una infermiera gentilissima che è riuscita a fare una videochiamata con lei. Mia mamma era con il casco ma sorridente e si preoccupava che mia sorella gli avesse messo la ricarica del telefono nella borsa. I valori erano buoni, un lume di felicità. Durante la notte però qualcosa è andato storto, si è aggravata, gli hanno tolto il casco e messo la maschera per l’ossigeno, perché secondo i medici era la soluzione più efficace. Io non so cosa fosse meglio, ma la mascherina a mia mamma dava fastidio e ogni tanto la spostava. Dopo due giorni, ci ha lasciato e spero solo che non abbia sofferto troppo.
Il giorno dopo vado in ospedale per richiedere gli effetti personali di mia mamma e nonostante avessi girato vari uffici non riuscirono a trovarli. La cosa che mi è sembrata più assurda è che non trovarono neanche la cartelletta gialla dove c’erano dentro tutte le carte cliniche di mia mamma, dalle medicine che doveva prendere ai documenti. Il tutto veniva chiesto ad una dottoressa che giustamente non aveva tempo di cercare delle carte avendo cose più importanti da fare. Allora, non volendo far perdere tempo, ho chiesto di non disturbare la dottoressa. In quel momento mi sono però domandato, come avessero fatto a curare mia mamma non avendo consultato la cartella clinica e di conseguenza non conoscendo le patologie che aveva mia mamma. Premetto che un mese prima aveva fatto tutte le visite di controllo e risultava tutto regolare, stava meglio di noi.
Con questo non voglio accusare nessuno, sono sicuro che i medici e le infermiere abbiano fatto tutto il possibile con i mezzi in loro dotazione per salvare mia mamma.
Ora mi chiedo e mi faccio delle domande a cui non ho risposte.
- Perché dopo un anno non ci sono posti letto per i più deboli?
- I Covid-hotel, le strutture fieristiche e le tende degli alpini che fine hanno fatto?
Non è che forse avrei fatto meglio a chiedere se ci fosse stata una struttura privata a pagamento che accettasse mia madre? Che stupido, sicuramente sì, scusa mamma se non ci ho pensato prima ma mi sono fidato della sanità pubblica.
- Perché i vaccini alle persone più anziane non sono stati fatti nei tempi previsti? Ora li fanno a professori con le scuole chiuse, a che serve ormai vanno in ferie, scusate è vero vanno in ferie. Nel mentre però ci sono ancora molti anziani da vaccinare.
- Perché e passato così tanto tempo per vaccinare gli operatori sanitari?
- Perché non hanno vaccinato anche i loro famigliari dato che il vaccino non porta immunità ma una minor ospedalizzazione? Quindi non è provato scientificamente che un vaccinato non trasmetti il virus e vi assicuro, visti i fatti a me accaduti, che un vaccinato può infettare.
- Perché a un anno dall’inizio della pandemia c’è ancora tanto caos in un ospedale?
- Perché non si sono ancora dimessi i signori della regione che hanno ammesso di avere dei sistemi creati dalla regione Lombardia con i soldi dei contribuenti, che non hanno funzionato e che ancora oggi non funzionano? Perché sono ancora lì a promettere il nulla?
- Perché c’è stato un cambio di governo che non ha portato nessun cambiamento?
Ora mi chiedo, ma tutti questi politici che sento riempirsi la bocca con ottimi propositi, che è un anno che fanno campagna elettorale promettendo salute e prosperità, non si accorgono che la gente muore e ha paura? Invece di far cadere governi, di condonare cartelle esattoriale a evasori fiscali senza neanche verificare se una persona è veramente un povero disgraziato, di chiedere elezioni, di cambiare partito, non si accorgono cosa sta succedendo intorno a loro? Non gli hanno spiegato che c’è qualcosa di invisibile che ci fa perdere i nostri cari?
Tutti questi politici, nessuno escluso, dovrebbero stare zitti e iniziare a fare i fatti, portare serenità, guardare il paese, guardare gli Italiani come lavoratori e non come persone da sfruttare. Il popolo italiano è lavoratore, generoso e un po’ ignorante (parlo del popolo non dei politici, quelli sono intelligenti, egoisti e porta borse). Parlo di ignoranza perché ci fidiamo delle parole di persone che crediamo siano intelligenti peccato poi scoprirsi dei porta borse, perché non si può portare una sanità a queste condizioni, una sanità che deve essere il bene per tutti, poveri e ricchi, vecchi e giovani, comunitari, extra comunitari, bianchi e neri.
Un dottore deve essere in condizione di poter salvare vite umane, non di dover scegliere chi salvare per via di costi da salvaguardare. Questa non è medicina, questa è contabilità ma la vita non ha prezzo.
Ho sentito dire che gli anziani non sono produttivi, perché non lo chiedono ai nipoti? Per i nipoti il nonno e la nonna sono più produttivi di papà o mamma perché portano gioia e serenità (ovvio questi però non sono soldi), cosa che i genitori non possono dare perché devono produrre ricchezza.
Lo stesso anziano, minimo per 70 anni, era una persona produttiva e magari ha avuto la fortuna di non avere mai bisogno della sanità che ha pagato profumatamente e poi quando ne ha più bisogno viene trattato come una merce, conviene curarlo o non conviene curarlo. Questo è sfruttamento.
Ringrazio tutti i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari e volontari del mondo che lottano tutti i giorni contro la morte per la vita perché solo voi potete capire cos’è la sofferenza delle persone. Senza di voi saremmo tutti morti.
Con questo vi prego di tirare fuori il Gino Strada che è in voi, se sapete di poter salvare una vita ma non avete i mezzi, le strutture o le medicine dovete denunciare, non dovete prendervi delle colpe che non sono vostre solo perché il politico di turno non vi sostiene, tanto si sa come funziona in Italia alla fine lui non paga e magari prende una promozione per il risultato ottenuto o mal che vada cambia struttura o regione. Chi paga e prende insulti è sempre l’ultima ruota del carro. So che sono cose difficili da mettere in pratica, ma se siete in tanti ce la si può fare, nomino Gino Strada perché è il più conosciuto, ma credo che come lui ce ne siano tanti nel mondo e spero che i nostri ospedali si riempiano di dottori che guardano alla vita e non alla contabilità.
Un dottore salva una vita oggi, un contabile accumula dei soldi facendo morire una vita oggi.
Maurizio Marano.