L’impero della decadenza

Che la politica da tempo non sia più il luogo della decisione è fatto evidente.

Non servivano le conferme degli ultimi tempi…dall’inesistenza di una Classe Dirigente al completo asservimento dei ruoli strategici e decisionali alle dinamiche economiche e finanziarie (e lo strumento bellico non credo faccia eccezione)!

Come se non bastasse dobbiamo anche quotidianamente assistere alla batracomiomachia tra forze di governo ed opposizione.

Le prime fanno quello che corrisponde alla loro natura (che non condivido): politiche divisive, culto dell’ideologia, dileggio degli altrui punti di vista, incapacità di distaccarsi da un passato ingombrante e pericoloso…senza contare le questioni meno ideologiche e più politiche che mi sembra siano indirizzate alla completa destrutturazione del patto sociale e del welfare.

Questa è la loro essenza, non vedo perché attendersi un’azione politica in contraddizione con tale natura.

Ma tutti gli altri dove sono, dove sono stati negli ultimi 30 anni, in cui sembra si siano alternati sulle poltrone del potere con Berlusconi ed il Berlusconismo?!

Trent’anni che hanno svuotato di senso la democrazia elettiva, annullando le differenze tra i partiti “di massa” di destra e sinistra, che hanno creato una “notte in cui tutte le vacche sono grigie”.

Dov’è stata la visione politica in questi ultimi trent’anni, in cui si poteva costruire un’altra coscienza, un’altra cultura, proteggendo e promuovendo la scuola, mettendo al riparo la sanità dalle speculazioni e dagli interessi del capitale, cercando di ridurre le differenze tra gli strati sociali, aprendo gli occhi alla popolazione sulla portata incontenibile di alcuni fenomeni (vedi le migrazioni), mostrando alle generazioni vecchie e nuove l’inevitabile decadimento della natura sottoposta a sfruttamento?

Dove sono tutti quanti, i soloni che, pur con minutaggio inferiore rispetto alle forze di governo, affollano i talk show e gridano quotidianamente allo scandalo, in un paese dove ormai la reazione più comune è voltarsi dall’altra parte?

Dove sono stati fino al 2022?

Ed ora cosa si attendono? Che alle loro denunce rispondano le masse di ormai disinteressati o disillusi mobilitandosi?!

Quale delusione e rabbia vedere che chi ha contribuito al crollo dell’edificio della “cosa pubblica” ora guardi da lontano, distribuendo colpe e responsabilità, senza mai un gesto di contrizione ed un sincero cambio di metodi.

Quale amarezza constatare che, quand’anche pentimento e cambiamento si verificassero, questi richiederebbero decenni per indurre un cambio culturale nella popolazione, e consentire una nuova versione di democrazia, e che fino ad allora si debba rassegnarsi al declino ed alla decadenza su cui da tempo ci siamo avviati.

Federico D. R.

Brescia