Ciao Camerata!

Oggi nel mio paese hanno organizzato una gara di corsa con percorso di nuoto e superamento ostacoli. Avrebbe potuto essere una bella esperienza per chi ama mettersi alla prova, se non fosse stata trasformata in una passerella di machismo e fascismo neanche più nascosto. Praticamente un inno alla XMAS che tanto piace a Vannacci (ed evidentemente non solo a lui), corpo speciale che ha dato vita al gruppo incursori della Marina Militare, che nel nostro paesino di mare ha la Caserma.

E così può capitare di essere seduti in auto ad aspettare che si liberi un parcheggio e sentire un uomo sulla sessantina, con la maglia della competizione ancora sudata sulle spalle, chiamare un amico dall’altra parte della strada urlando:” CAMERATA!” e vederli abbracciarsi fieri della loro condivisione di ideali marci e fascisti. Questo è il vero problema. Che non si vergognano neanche più, autorizzati da rappresentanti di governo che spingono in una direzione pericolosa col sorriso innocuo sulla faccia.

E l’altro problema è che io, sola in macchina, mentre le mani iniziavano a tremare sul volante per quella violenta tracotanza racchiusa in una sola parola, ho avuto paura a tirare giù il finestrino per dire loro che i Padri Costituenti hanno seppellito quelle parole negli articoli della Costituzione. Il pensiero immediato è stato che una donna sola sarebbe andata incontro ad uno scontro impari, perché quella mentalità si porta dietro maschilismo, prevaricazione, ingiustizia sociale e mancanza di rispetto.

Oggi è il compleanno del mio piccolo in affido, marocchino nel sangue, nato in Italia, cresciuto nelle nostre scuole e nelle nostre piazze a spaghetti e pizza, con l’albero di Natale e il presepe così amato da Salvini e compagnia. Questo è il mondo a cui lo devo preparare. Questo è il mondo che abbiamo permesso tutti si formasse intorno a noi. E la gara di corsa trasformata in una passerella per i fascisti è solo, purtroppo, la punta di un iceberg.

Nb un grazie a mio marito che già l’anno scorso, dopo essere arrivato primo, ha subodorato che aria tirasse in quella competizione e si è rifiutato di iscriversi quest’anno.

Irene Renei

#noalladittaturainatto