Per Assange alla Royal Courts of Justice di Londra “Siamo troppo pochi” [Video]
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Arrivando alle Royal Courts of Justice a Londra per l’udienza sull’estradizione di Julian Assange, ammetto che la prima sensazione è stata una stretta al cuore: siamo troppo pochi. Sarò stata abituata bene dalle manifestazioni per la Palestina, dove si è sfiorato (e, ufficiosamente, credo anche superato) il milione, ma fuori dal tribunale saremo un migliaio, massimo due, e per un attimo sembra ci sia anche divisione sugli slogan da intonare. Dopo gli appelli della moglie Stella ad una partecipazione di massa, mi chiedo se non sia mancato qualche anello nella catena della comunicazione, e perché si finisca sempre nella frammentazione delle opposizioni.
Pensare che il cartello che mi colpisce di più dice “Da Assange alla Palestina, una sola lotta, una sola battaglia!”. Nella sua semplicità, è di una saggezza disarmante non solo perché l’unione fa la forza, ma anche perché Assange è colui grazie al quale abbiamo saputo dei crimini di guerra in Iraq e Afghanistan. Crimini che oggi si ripetono in Palestina, tra il silenzio e le menzogne dei media mainstream.
Se Assange non fosse stato usato come un capro espiatorio per punirne uno ed educarne cento, forse i giornalisti di oggi non si piegherebbero allo stesso modo e le immagini dei bambini mutilati di Gaza circolerebbero. L’augurio è che i leader dei vari movimenti colgano la connessione, avviino un dialogo e possibilmente degli sforzi congiunti.