È di nuovo lockdown. La convivenza forzata mette in pericolo la tenuta dei rapporti in famiglia e nella coppia
Silenzi intollerabili, litigi furibondi, richieste di attenzioni, calo del desiderio, atteggiamenti egoistici. Sono solo alcune delle condizioni riscontrate durante la convivenza forzata del primo lockdown e culminate in crisi irreparabili conclamate. Dalle constatazioni dirette alle valutazioni enunciate dagli esperti, sono emerse serie problematiche per quanto concerne il vivere comune all’interno di uno stesso nucleo familiare. Indice dirompente è l’impennata delle richieste di separazioni. L’esplosione dei rapporti, di qualsiasi natura essi siano (figli e genitori, fratelli e sorelle, amici, coppie) è stata determinata da una condizione domestica nuova da ridisegnare, rimodulare, riorganizzare.
Il primo lockdown ha imposto a tutti di interfacciarsi con una situazione del tutto inedita e imprevedibile: la costrizione in spazi ridotti, per un tempo prolungato, in uno stato mentale alterato dall’incertezza economica e dalla paura legata alla pandemia, questa sconosciuta. Il quotidiano, bistrattato da molti per lo stress e la frenesia che comportava, è invece stato rivalutato dai più per la possibilità di evasione dalle questioni familiari. Per chi già viveva relazioni complesse, di dialoghi assenti o inefficaci, di mancata fiducia, rancori latenti, il contatto ravvicinato ha permesso un processo accelerato di presa di coscienza. Per molti altri, la convivenza ha esageratamente ingigantito dissapori, malumori, screzi. Futili motivi hanno danneggiato i rapporti a tal punto da pensare di metterli in discussione e voltare pagina, allontanarsi.
Reduci dall’esperienza pregressa, è utile comprendere l’importanza di confrontarsi per tempo, mettersi in gioco e perché no, farsi aiutare. Già, ma come? «AAF – Associazione Aiuto Famiglia intende mettere la propria esperienza più che decennale al servizio della collettività (gratuitamente) attraverso incontri video, privati o di gruppo, tramite la piattaforma Zoom – spiega il presidente Aldo Vincenzo Delfino -. Il gruppo si avvale della tecnica dell’auto mutuo aiuto e ha una frequenza settimanale della durata di un’ora e mezza. Prima di partecipare è necessario un video-colloquio privato per comprendere problematiche, dinamiche e per spiegare le regole del gruppo. AAF – Associazione Aiuto Famiglia vuole offrire un supporto alle persone che, attraverso l’ascolto attivo e la narrazione della propria esperienza riescono a dare una prospettiva nuova alla convivenza forzata al tempo del Covid-19. La fatica del vivere a stretto contatto in questo secondo lockdown può trasformarsi in opportunità: di riscoprirsi, rimettere in forza la coppia, rifondare le relazioni familiari. Trovare il piacere della condivisione quotidiana può consolidare e migliorare i rapporti».
Per informazioni: https://www.aiutofamiglia.org/covid/
Maurizio Zanoni