Partigiani, 7 luglio 44 il coraggio delle donne carraresi

La foto che dal 2013, ricopre il muro di uno degli edifici in Piazza delle Erbe, a Carrara, ritrae Francesca Rolla.
Costei, per i carrarini o carraresi, è simbolo come tante donne, durante la resistenza, e tanti uomini che combatterono i nazifascisti, come partigiani sulle alture apuane, ma anche in città.
A Carrara, durante l’occupazione nazi-fascista, si è vissuto uno dei momenti più tragici della nostra storia, fatto di oppressione, violenza, stragi disumane dove vennero trucidati ben 772 persone inerme tra bambini e bambine, donne, anziani. Bruciati dentro le chiese o scuole, fucilati e massacrati nei modi più efferati. Ma anche uno dei momenti più eroici, poiché molte persone decisero di combattere, di ribellarsi a questa orda animalesca che errava in città, nei paesini tra le montagne, ovunque come dei demoni,degli zombi che si moltiplicavano dal nulla e sembrava non morissero mai o quanto meno tornassero in vita.
Di persone eroiche, tra i partigiani ve ne furono molte, ma tra queste figurano anche delle donne che un giorno, 7 luglio 1944, decisero di affrontare i nazisti al mercato, in piazza delle erbe.
Ecco la testimonianza di Francesca Rolla, staffetta partigiana,deceduta nel 2015:
“Quando il Comando tedesco ordinò di abbandonare le nostre case, per trasferirci nel paese di Sala Baganza, perché la città era sulla Linea Gotica, decidemmo di opporci pacificamente, ma con tanta decisione, radunandoci in piazza delle Erbe. Buttammo all’aria i banchi di verdura e facemmo chiudere i negozi. Quando ci trovammo davanti i militari tedeschi, noi che eravamo in prima fila, capimmo che se avessimo mostrato la nostra paura tutto sarebbe stato inutile e le donne che erano dietro sarebbero fuggite. Allora ci siamo fatte coraggio ed a mani nude ci siamo avventate come belve contro il Comando tedesco, per impaurire i soldati e prenderli alla sprovvista. Le donne acconsentirono ad abbandonare il presidio solo dopo che lo stesso Comando provvide a revocare la precedente disposizione. Fu così che le donne carraresi vinsero la loro battaglia, salvaguardando non solo la propria città ma anche tante famiglie di Massa che dopo lo sfollamento si erano rifugiate da parenti ed amici a Carrara”.