Ecco perché vogliamo i Nasoni [FOTO]

La fontanella, nel quartiere del Sud dove ho trascorso la mia infanzia alcuni decenni or sono, era un centro di aggregazione non solo per i giochi dei tanti bambini che a quei tempi sciamavano liberi nelle strade, ma anche per gli adulti. E soprattutto per gli anziani che, con l’occasione di raccogliere un po’ d’acqua, la cui presenza nei rubinetti domestici era cosa alquanto rara, potevano scambiare due parole con i vicini e aggiornarsi sulle novità interessanti del rione.
A Roma le fontanelle, affettuosamente appellate con il nomignolo di “nasoni” per via della particolare forma della cannella che generosamente offre acqua buona e fresca a chiunque, a tutte le ore, sono davvero un segno di vita e di allegria.
Le fontanelle romane, nonostante la distanza che ci separava, erano note anche a me nei tempi antichi di cui dicevo all’inizio. Ora, si sente dire che “per colpa della siccità” le Autorità preposte pensano di metterle a secco. Come non pensare alla famosa battuta in “Johnny Stecchino” sui problemi di Palermo: il traffico, la siccità (appunto…).
A Firenze è un’altra storia…

In effetti qui a Firenze
di nasoni ‘un ce n’è tanti…
gli è perché quest’esigenze
le ‘un ce l’hanno tutti quanti.

Gli è che i’ popolo toscano
non fu mai troppo pulito;
pe’ lavarci ci laviamo,
noi però ‘un se ne fa un rito.

Ci s’aveva anche le Terme
quando c’erano ‘Romani
ma nell’epoche moderne
‘un c’è manco i vespasiani…

È perciò che il forestiere
non trovando indove falla
dentro i bar deve sedere
pe’ pisciare e bere a palla.

Se però non vuol pagare
questa provvida gabella
e si siede indo’ gli pare,
giunge i’ sindaco Nardella:

con le trombe e le fanfare
e la pompa stretta ‘n mano
l’acqua l’usa pe’ allagare
e bagnagli i’ deretano.

Siamo un popolo ruspante,
siamo pratici, non fini:
qui la cosa più importante
l’è se corrono ‘quattrini.

Gli è per questo che in città
‘un ci s’ha tanti nasoni,
in compenso proprio qua
sovrabbondano i massoni.

Chi ci garba assai parecchio
però sono i commedianti:
basta entra’ a Palazzo Vecchio,
ce li trovi tutti quanti!

(Muso Rosso)