Omero Bordo, un anno senza l’ultimo etrusco

Finì sul New York Times per aver proposto al Metropolitan Museum di New York di acquistare uno dei suoi vasi, perché, disse: “E’ un’autentica opera d’arte etrusca contemporanea”. Vantò amicizie con personaggi di spicco di tutto il mondo, da Craxi a vari sceicchi. Ma soprattutto, è stato “L’UltimoEtrusco”. E’ passato un anno senza Omero. Un anno senza uno dei personaggi più caratteristici della Maremma, senza quell’artista un po’ pazzo che pur rimanendo legato alle sue origini aveva amici nel jet set di tutto il mondo. L’8 Novembre di un anno fa’ il Duomo di Tarquinia, la sua cittadina di origine, era pieno, così come tutta la piazza, per tributargli l’ultimo saluto, nell’estremo abbraccio all’uomo, al padre, al marito, all’artista, all’amico, al tarquiniese. Quel giorno, tra gli altri, vari politici e personaggi noti come Vittorio Sgarbi ed Osvaldo Bevilacqua. Omero Bordo era questo e molto di più.Nato il 16 settembre 1943 a Tarquinia, Omero inizia prestissimo a scavare tombe etrusche, come “tombarolo”. Ma la sua attività dopo qualche anno diviene ufficiale: nel 1963 inizia infatti ad effettuare scavi per conto della Soprintendenza e riporta alla luce la famosa tomba delle Pantere e vari altri ipogei. Ma l’attività di Omero non è solo quella degli scavi. Da fervido appassionato delle antiche civiltà, dopo anni di esperimenti e di studi riesce a scoprire il segreto dell’impasto arcaico e le antiche tecniche di fabbricazione dei vasi e dei bronzi etruschi. Decide allora di continuare l’arte dei suoi antichi padri, ispirandosi a loro, ma inventando modelli diversi. Riesce così a creare oggetti che risultano originali anche alle prove più sofisticate a causa della loro forte somiglianza con quelli autentici, venduti con un certificato che ne attesta la provenienza. “Io non copio, riproduco” sosteneva lui. E l’altissima fattura delle sue opere è stata testimoniata dalle tante commissioni fatte, ma anche dalle collaborazioni, come quella decennale con il grande artista contemporaneo Sebastian Matta. Infine si dedica ad un progetto che era un po’ il suo sogno: “Etruscopolis”, un percorso tra imponenti cave sotterranee che fa’ scoprire l’antica civiltà etrusca, tra riproduzioni di scene di vita, tombe, un museo, città in miniatura. E’ passato un anno dalla scomparsa di Omero, ma la sua istrionica personalità continua ad essere fortemente presente nella comunità: l’ultimo etrusco, ora, è vicino a quegli avi che ha tanto amato.