Ricreazione forzata in classe, la protesta degli studenti di Pescara

Ricreazione forzata in classe, gli studenti attaccano: “non vengono rispettate le leggi”, domani sciopero!
A seguito di una rissa, avvenuta in data 7 aprile tra due studentesse del Liceo Artistico “Bellisario”, il Dirigente ha emanato una circolare (n.297) attraverso la quale vieta di recarsi al di fuori delle aule durante la ricreazione, limitando così la libertà degli studenti e non rispettando più di una legge.

Qualche giorno dopo, un rispettabile giornale locale ha diffuso una intervista al Dirigente nella quale viene lodata la decisione del suddetto, giustificandola come conseguenza per il fatto che gli studenti del MiBe “fumano troppe sigarette”, quando la motivazione descritta nella circolare, citata in precedenza, era diversa.

“Riteniamo che la situazione andava gestita in altro modo, – afferma il Collettivo Studentesco Pescara – le ragazze coinvolte nella rissa, se hanno violato il regolamento d’istituto, possono essere sanzionate singolarmente, non si doveva assolutamente sanzionare tutti gli studenti, come invece è accaduto, limitando la loro libertà e costringendo tutti a passare la ricreazione in classe”
Questa mattina (11.04.) un gruppo di studenti, all’entrata, ha letto un foglio, diffuso poi fra tutti gli studenti e le studentesse, sul quale erano elencati tutti i riferimenti alle leggi che non vengono rispettate dalla circolare del Dirigente. ( Art. 23 Regolamento Istituto; Premessa Regolamento Istituto ; Art. 2 c. 5, D.P.R 24 giugno 1998, n.249 ; Art. 10 c. 3, D.L 16 aprile 1994, n.297 ).
Dopo ciò gli studenti si sono sentiti legittimati ad uscire dalle classi durante la ricreazione la Dirigente ed il Coord. di Struttura hanno bloccato fisicamente alcuni ragazzi e segnato alcuni nominativi di studenti e di docenti, che dovevano vigilare le classi.
Il Dirigente ha affermato : “Vi sospendo tutti!” , per questo domani (12.04) i ragazzi e le ragazze del Bellisario effettueranno un giorno di sciopero contro l’atteggiamento sanzionatorio, autoritario e fuorilegge della Dirigenza.