Il fantasma di un algoritmo si aggira nelle stanze del Miur
Già nel 2015 l’algoritmo del Miur funzionò malissimo immettendo in ruolo alle scuole superiori, nella fase B della Legge 107, decine di docenti specializzati sul sostegno delle medie. L’algoritmo ministeriale non tenne conto del grado diverso di scuola rispetto all’abilitazione dei docenti.
Ma cos’è questo fantasma chiamato “algoritmo” ?
Definizione intuitiva di Algoritmo (prof. Giorgio Valentini. – Dipartimento di Scienze dell’ Informazione- Università degli Studi di Milano): -Un algoritmo si può definire come un procedimento che consente di ottenere un risultato eseguendo, in un determinato ordine, un insieme di passi semplici corrispondenti ad azioni scelte solitamente da un insieme finito-.
Caratteristiche degli algoritmi
• La sequenza di istruzioni deve essere finita (finitezza);
• La procedura deve portare ad un risultato (effettività);
• Le istruzioni devono essere eseguibili materialmente (realizzabilità);
• Le istruzioni devono essere espresse in modo non ambiguo (non ambiguità).
Ogni algoritmo è caratterizzato da una complessità temporale e spaziale rispetto alle dimensioni dei dati in ingresso che dovrà ricevere.
L’algoritmo, dunque, dipende dai dati già immessi dal MIUR che “ si intrecciano” con i dati immessi dai docenti per arrivare ad un risultato corrispondente. In generale è così che vanno le cose, nelle banche, negli uffici pubblici, nelle aziende, negli aeroporti e in qualunque luogo dove sia necessario elaborare una grande quantità di dati.
L’algoritmo del MIUR invece non funziona, fa errori grossolani e sbaglia clamorosamente ogni volta che viene utilizzato.
Faraone ha dichiarato che la mobilità scolastica, così controversa in questi giorni di chiamata diretta dei presidi e di trasferimenti assurdi di alcune migliaia di docenti (tanti dal Sud al Nord, ma anche tanti dal Nord al SUD. Ndr) può essere affetta da un errore fisiologico (ma nessuno ha chiamato un dottore, un informatico, un esperto qualunque? Ndr) e il ministro Giannini afferma che il programma era stato “correttamente impostato in quanto è un modello matematico e non un’entità metafisica”.
A noi sembra, invece, che ci sia bisogno, prima di tutto di tanta “trasparenza” . Il ministero dell’Istruzione, sin da quando si è insediato tre anni fa, sta imponendo e gestendo in modo privatistico una riforma scolastica improntata alla non- trasparenza, una riforma dettata dalla Legge 107 i cui decreti attuativi, piuttosto misteriosi, dobbiamo scoprirli di giorno in giorno, di ora in ora, di minuto in minuto, e sono affidati a un fantasma che viaggia di notte attraverso internet e la posta elettronica. Le chiamate, le graduatorie, i nomi, gli ambiti, tutto quello che serve ai docenti per sapere quale sarà il loro posto di lavoro è assolutamente evanescente e lasciato al caso, un ectoplasma misterioso che, quando finalmente appare, spaventa tutti come un brutto fantasma.
Adesso finalmente i sindacati vogliano farsi sentire e l’Area Scuola di Azione Civile approva l’iniziativa.
<<14/08/2016: Le organizzazioni sindacali Flc CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal , hanno inviato tramite studio legale un’istanza di accesso agli atti del MIUR al fine di acquisire l’algoritmo che gestisce il software relativo ai trasferimenti interprovinciali del personale docente ai sensi del CCNI sulla mobilità 2016.
La richiesta è motivata con i numerosi errori riscontrati nelle operazioni di mobilità, che lasciano supporre un’errata o incongruente predisposizione del sistema che gestisce i movimenti, e con la necessità di vedere applicata in modo corretto la disciplina dei trasferimenti, in modo che la mobilità avvenga nel pieno rispetto dei criteri stabiliti nel contratto Collettivo Nazionale Integrativo.>>
Area Scuola di Azione Civile