Sembrava fosse green invece era un calesse

Che gli esperti debbano essere ascoltati è un dovere. Quando si parla di Cambiamento Climatico, i punti di riferimento sono proprio quegli esperti che da oltre 50 anni allarmano sia i responsabili che inquinano che i governi dormienti, complici per non dire colpevoli.

I primi avvisi risalgono addirittura al 1912.

I dati sono chiari e sono altrettanto chiare le innumerevoli manifestazioni in ogni angolo del mondo a difesa dell’ambiente. Si chiede una transizione ecologica che implica il graduale abbandono dell’utilizzo di fonti fossili e un’adozione sempre maggiore di impianti fotovoltaici o eolici che vadano a produrre energia pulita ad emissioni zero.

Possiamo fare mille polemiche guidate dal “secondo me” ma poi le verità hanno radici sempre più lontane di quanto noi, gente comune, possiamo immaginare.

Questo vale per petrolio e gas, vale per il nucleare, per i metodi di produzione energetica alternativi, e soprattutto, udite udite, vale anche per le rinnovabili.

Sempre più persone chiedono a gran voce impianti fotovoltaici ed eolici, vedendo in essi la soluzione al problema. Ma è davvero così?

Non siamo ancora in grado di sensibilizzare i popoli, con annessi i loro governi, sul fatto che le fonti fossili stanno destabilizzando il clima, figuriamoci aprire un capitolo successivo, che mostra la presunta soluzione come un ennesimo problema.

Gli impianti moderni raggiungono tassi di riciclo molto elevati ma ciò nonostante, la produzione di nuovi impianti fotovoltaici o eolici richiede una sempre maggiore quantità di “metalli rari”.

Estrarre questi materiali è un disastro ambientale senza precedenti e con una domanda crescente, i produttori non si cureranno minimamente dell’ambiente.

Questo succede da anni ormai in Cina, Africa e altre parti del mondo dove le popolazioni locali vengono messe a tacere esattamente come avveniva per l’estrazione di fossili.

Dunque, quel pannello solare, che a te fornisce energia “pulita “, in realtà ha le stesse macchie di sangue, se non maggiori, di quello che era il tanto odiato utilizzo di fonti fossili. Abbiamo semplicemente spostato il danno in un luogo dove è possibile farlo per via di ovvie ragioni politiche.

Il settore dell’energia è sempre stato la causa di tutte le guerre, anche se queste sono interne ad un determinato paese. Quando un villaggio africano viene inquinato e chi protesta viene represso, non è anch’essa guerra?

E allora, se anche le rinnovabili non hanno nulla di green, da dove la dobbiamo prendere questa energia? Gli ospedali e le ambulanze come dovrebbero essere alimentati?

Personalmente credo che il nodo sia sempre nel saper distinguere le necessità dagli sprechi.

Probabilmente se evitassimo di costruire Ferrari e navi da crociera concentrandoci sul consumo di energia necessario, forse eviteremmo gran parte delle emissioni, riducendo drasticamente la dipendenza.

L’energia migliore rimane sempre quella che non si consuma e mai c’è stato un buon senso che avesse guidato l’innovazione fuori dalle logiche del profitto.

Sembrava fosse green invece era un calesse.