Giovani in Italia “non c’è posto per noi”
Noi non siamo qui. Non c’è posto per noi. Non perché siamo troppi, ma perché troppo pochi per esistere. Vivere da giovani è complicato. Il mondo non è del nuovo che avanza, ma del vecchio che avanza in qualche scantinato di partito o di qualche ministero o di qualche università. Lo scontro generazionale si annulla laddove non esiste a causa della prevaricazione dei “vecchi” e dell’alienazione dei “giovani”. O forse è il contrario negativo.
Stiamo vivendo una vera e propria guerra tra chi è più umano, un gioco al massacro che non fa rumore. È la guerra del silenzio, dove non si muovono carri armati turchi ma semplici indegni.
Quello che so con certezza è che il 2016 come sarà il 2017 e tutto il prossimo decennio non sarà visibile (e vivibile) per i miei coetanei under 25. Troppi legati e legatari, pochi testatori.
Ad maiora!
Daniel Prosperi