Lido di Tarquinia, l’incuria dilagante dell’inverno senza turisti
Passo gran parte delle mie giornate in una località costiera, il Lido di Tarquinia, che nei mesi freddi si svuota; mancano i turisti, i villeggianti che vengono alle loro case vacanza, e ciò che rimane sono i pochi abitanti stabili, o chi vi lavora, come me. Una piccola realtà parallela a quella del centro vero e proprio; una realtà in cui ci si conosce tutti, ed in cui tutti toccano con mano i problemi, primo fra tutti quello dell’abbandono.
Qualche giorno fa’, passeggiando lungo uno dei viali principali, notavo l’incuria dilagante; pigne che giacevano lì, sul marciapede sconnesso, da settimane; rami spezzati, riccetti di non so quale pianta, mucchi di aghi di pino, terra accumulata.
Essendo sotto Natale, è nata l’idea di unire l’utile al dilettevole: una bella pulita a vari tratti di marciapede, ed il materiale di recupero, anzichè essere gettato via, è stato riutilizzato per creare degli addobbi fai-da-te. Fascette di legni adornate da capelli d’angelo e riccetti, un albero fatto di rami secchi, lucine led e palline argentate, due cassettine messe a mò di decoro, cortecce arrotolate riempite di palline. Certo non saranno abeti e ghirlande, nè palle di vetro soffiato ed addobbi decò, ma a mio avviso certi tipi di addobbi valgono davvero molto di più.