Pensioni: ape sociale, lettera di una figlia per un papà
Magari è una voce che manca a tanti italiani, umani che si trovano nella mia stessa situazione di figlia che desidera il sorriso di un papà. “Inizialmente l’importante è la salute per i diritti si può esser pazienti e fiduciosi”. In breve, a livello burocratico: la domanda Ape sociale accolta con i requisiti giusti il 17.05.2018. Ad oggi non liquidata. Nell’intermezzo ci siamo recati più volte alla Cgil e più volte all’Inps. Risposte: “attendere prego”, “in elaborazione” e due solleciti della Cgil senza risposta dall’Inps.
“Ora che neppure la salute ci accompagna la dignità umana è messa a dura prova”. Il sopraggiungere di un ictus fortunatamente senza gravi conseguenze ma con allerta continua. Non sono interessata ad accusare istituzioni ma a dar voce a chi non ne ha, a chi sta affrontando gravi situazioni di dignità violata, affinché qualcuno si metta le mani sulla coscienza e prenda in mano la situazione.
Dal punto di vista umano, ora: a volte li vedi pensierosi nel fare la spesa e guardare il display della bilancia quando pesa ciò che di più economico sta nel banco salumi. Guardano i vassoi già preincartati di carne e scelgono il meno costoso. Prendono il latte in offerta senza guardare la marca e così la pasta. Arrivano alla cassa con i soldi contati. Usano tutti i loro risparmi per pagare bollette perché la vita va avanti. Non possono neppure sostenere il viaggio verso gli uffici per sollecitare le pratiche. Mancano i soldi per benzina o mezzi.
Chiamare un avvocato, sì, ma con quali soldi? È possibile che un lavoratore con i requisiti idonei venga umiliato e costretto a perdere la dignità? Come si sentono i genitori che sono costretti a chiedere soldi ai propri figli per pagare le bollette mentre sognano solo di sistemare la moglie o semplicemente acquistare semplici regali per i nipotini? Come si sentono i genitori a consumare giorno dopo giorno i loro risparmi, anche quelli messi da parte per un eventuale funerale? Mi piacerebbe realizzare il sogno di un lavoratore italiano con i requisiti idonei all’Ape sociale di un papà che ha sacrificato tanti momenti di famiglia per portare a casa lo stipendio. Grazie per darmi voce e per difendere assieme i diritti di un esser umano, lavoratore con requisiti idonei.
Nancy
[Foto – LaPresse]