Allevamenti intensivi e benessere animale, un webinar di Legambiente

https://fb.watch/5vsyeYwuPT/

Sono Antonella Galetta, educatrice ambientale Legambiente e referente Zero Waste Reggio Emilia e Val d’Enza. Giovedì 13 Maggio ho organizzato un interessante webinar per parlare di allevamenti intensivi, inquinamento e benessere animale. Potete visualizzarlo sulla pagina Facebook, al LINK indicato qui sopra.

Gli ospiti erano:

Dr. Vittorio Marletto, agrometeorologo, ex ARPAE,

Dr. Gianluigi Bressan, veterinario, ex ASL Verona,

On. Alberto Zolezzi, pneumologo e deputato 5S,

Silvia Piccinini, consigliera Regionale Emilia Romagna 5 stelle

Ho aperto la discussione, parlando della PAC (politica agricola Comune): a fine 2020, il Parlamento in Europa ha confermato i finanziamenti di 400 miliardi fino al 2027 agli allevamenti intensivi. Hanno votato a favore tutte le forze politiche italiane, tranne 4 membri. In Europa, non si pensava di cambiare rotta? Non sarebbe stato meglio sovvenzionare gli allevamenti più virtuosi cioè quelli estensivi? Ha vinto la politica del “tutto come prima”. Ormai sappiamo che c’è una correlazione scientificamente provata tra allevamenti intensivi e inquinamento. Nonostante ciò, le emissioni sono ancora aumentate tra il 2017/2018 + 39 milioni di tonnellate di C02 (come 8 milioni di auto in Europa), fonte Greenpeace.

Ho chiesto al dott. Marletto com’è la situazione inquinamento in Emilia Romagna?

R. negli anni ’60 la risorsa scarsa era la carne e si è cominciato a finanziare questo settore, ora ciò che scarseggia è l’ambiente. Gli allevamenti in Emilia sono circa 300 per 26 milioni di polli, 191 stalle di suini e scrofe per 1,2 milioni di capi, 12.000 stalle bovine con 627.000 capi. Tenere fermi negli allevamenti gli animali, sicuramente rende di più economicamente ed è più facile per l’allevatore piuttosto che distribuirli su ampie aree. Questo numero molto alto di allevamenti, per contro ha un impatto ambientale: inquinamento marino da azoto e fosforo (zone morte) nelle acque che arrivano attraverso il Po nel nostro mare. Inquinamento di falde, emissioni gas serra, inquinamento atmosferico. Azoto nelle falde non solo zootecnico secondo ISPRA, ma anche nitrati derivanti dai terreni agricoli e settore civile. Su 37 stazioni di misura in ER di acqua di falda, ben 20 superano la soglia limite per consumo umano. Le infiltrazioni zootecniche derivano direttamente dalla percolazione, favorita dalle piogge. Inoltre, dagli allevamenti di bovini si sprigiona metano. Ogni animale ogni giorno, produce circa 200 litri di metano, tanto che le stalle devono essere ben ventilate. Oltre a questo gas, facciamo i conti con il protossido di azoto. Chi si occupa di monitorare queste emissioni è l’ISPRA per l’Italia e l ‘ARPAE per le Regioni. In Emilia, il settore zootecnico, emette 73 Kton di metano e 5.800 protossido di azoto. Il settore agricolo emette il 10% del totale dei gas serra dell’Emilia Romagna.

Dott. Bressan veterinario: cosa manca nella normativa che potrebbe migliorare il benessere animale? Negli allevamenti il benessere si misura nel modo in cui vengono allevati i capi, spazi, cibo, pulizia. Il benessere animale coinvolge tante realtà, consumatori di carni, allevatori e ovviamente gli animali. Il benessere animale è uno stato di salute psicofisico in armonia con il suo ambiente. Gli animali dovrebbero avere almeno queste 5 libertà: dalla fame, dalla sete, dalla cattiva nutrizione, dai disagi ambientali, dalle malattie e dalle ferite, oltre a poter manifestare le proprie caratteristiche comportamentali, libertà dalla paura e dallo stress. In Europa ci sono programmi di controlli per verificare lo stato del benessere animale. Il problema è che questo piano di sicurezza viene fatto a random a causa dell’organico ridotto rispetto al gran numero di allevamenti.

Dopo aver parlato con il Veterinario Bressan, ho chiesto all’On. Zolezzi che oltre ad essere politico è anche medico pneumologo, se siamo ancora in tempo a fare qualcosa a livello nazionale, dato che l’ Europa ha deluso noi ambientalisti riguardo la PAC che non ha voluto premiare i più virtuosi. Lui risponde che se tutto verrà confermato, a livello europeo, dal 22 gennaio 2022, le cose potrebbero cambiare in meglio, perché oggi è consentito utilizzare antibiotici negli allevamenti a scopo profilattico e metafilattico (a scopo anabolizzante è già vietato dal 2006). In questo modo ancora troppi antibiotici anche per prevenzione vengono somministrati, si parla di 1067 ton. di antibiotico nel settore veterinario (molto in nero, non si può sapere). Ricordiamo che ogni anno ci sono 10 mila morti in Italia per antibiotico resistenza per noi umani, come conseguenza di alimentarci con troppa carne. Da gennaio, quindi sarà consentito solo l’uso per patologia degli animali. Quindi i capi negli allevamenti dovranno essere ridotti per far sì che non si ammalino. Se non diminuiremo gli animali, diminuirà la nostra specie per l’aviaria o altre malattie dovute a inquinamento e antibiotico resistenza.

Ultima domanda per la consigliera Regionale Silvia Piccinini: Cosa si sta facendo per diminuire le gabbie in Emilia Romagna dopo la petizione STOP THE CAGE AGE? La Piccinini risponde che serve un’azione coordinata che vieti l’utilizzo delle gabbie, prevedendo incentivi per la loro sostituzione, rivolti agli allevatori e al tempo stesso azioni di sensibilizzazione dei cittadini per un consumo di prodotti da filiera cage-free.