La Torre di Pasolini finisce in vendita

Però “grazie immo” lo dirà la cugina. Infatti, come saprete, gli eredi di Pasolini non potendo più sostenere le spese di manutenzione, hanno messo in vendita la Torre di Chia al prezzo di 800 mila euro. Non si tratta ,però, di un semplice “casale di campagna” , ma molto probabilmente del luogo più significativo del viterbese, con un valore culturale inestimabile.

Pasolini si innamorò della Torre mentre stava facendo i sopralluoghi per il film il Vangelo secondo Matteo e decise di girare la scena del battesimo proprio qui, nelle cascate di Fosso Castello. Nel 1970 riesce, con non poche difficoltà, ad acquistare la Torre e trascorse qui i suoi ultimi cinque anni “nel paesaggio più bello del mondo”, come lo descrive lui stesso. Ai piedi della Torre fa costruire una casetta di vetro e da qui scriverà le sue opere più importanti : Petrolio, opera incompiuta, molte delle Lettere Luterane e si dedicò alla pittura( Roberto Longhi fu suo maestro) .

Le foto del poeta, recentemente in mostra a Roma e a Sutri, sono state scattate negli ultimi giorni di vita del poeta, proprio all’interno della sua abitazione di Chia.

Pasolini a proposito del viterbese scriveva: “quel che va difeso è tutto il patrimonio nella sua interezza. Tutto, tutto ha un valore, vale un muretto, vale una loggia, vale un tubernacolo, vale un casale agricolo. Ci sono casali stupendi che dovrebbero essere difesi come una chiesa o come un castello, ma la gente non vuole saperne, hanno perduto il senso della bellezza e dei valori, tutto è in balia della speculazione. Ciò di cui abbiamo bisogno è di una svolta culturale, un lento sviluppo di coscienza”. Difendiamo e diamo il valore che la Torre si merita, come vorrebbe, e avrebbe fatto, Pier Paolo Pasolini.

Purtroppo le iniziative su Pasolini a Soriano sono state sempre fin troppo poche, è stato davvero poco valorizzato. Alcuni eventi a lui dedicati sono stati organizzati dalla direttrice del centro studi di Casarsa, Angela Felice, purtroppo scomparsa da non molto. Il ricordo di Pasolini nel viterbese è davvero debole, quasi assente… Eppure lui amava profondamente la nostra zona (a Chia istituì un premio per abbellire il paese, creo’ una squadra di calcio, girò alcune scene del suoi film nel viterbese, autore e protagonista del documentario RAI sua città di Orte, un abitante di Chia recitò in Salò o le 120 giornate di Sodoma, manifesto’ con gli studenti per rendere statale l’università di Viterbo ecc). Tutta Italia ricorda e organizza eventi su Pasolini, dovremmo, noi abitanti del viterbese, fare lo stesso e valorizzare al massimo la sua Torre, che lui amo’ così tanto, aprirla al pubblico, creare un centro studi.. La sua presenza è viva e in quel luogo fiabesco si percepisce immediatamente che la sua anima è ancora lì.

Maria Rosaria Berardi