Miracolo a Polignano: la mia storia di attivista ambientalista [di Vincenza Amato]

Buongiorno sono Vincenza Amato. Sono un’attivista ambientalista. Vi invio una testimonianza, appassionata e vera, scritta da me, sulla nostra esperienza di attivismo contro la regione Puglia ed il presidente Emiliano, a protezione di Costa Ripagnola per impedire lo scempio edilizio di uno dei più bei tratti di mare pugliesi. Conosciamo la sensibilità del giornale sui temi ambientali e sarebbe significativo far sapere cosa è accaduto in Puglia negli ultimi mesi e come, da semplici cittadini, ci siamo impegnati per il bene comune e per proteggere la bellezza incontaminata di quei luoghi. Tutto quello che è stato scritto è stato vissuto da me in prima persona.

MIRACOLO A POLIGNANO

ALLA RICERCA DEL PARCO PERDUTO

Ph. Vincenza Amato – I trulli di Costa Ripagnola a Polignano

È grazie ad un piccolo presidio, presso il palazzo della regione Puglia, che mi avvicino al mondo ambientalista. È l’inizio del giugno di quest’anno, l’estate è alle porte, a Bari il caldo è già afoso, Loredana mi invita ma conosco solo superficialmente il motivo della protesta.

Loredana Fasano attivista ambientalista pugliese

Con lei, ora presidente del comitato dei “Gabbiani del parco di Costa Ripagnola”, ho vissuto gli anni più belli del mio impegno politico nel Movimento 5 Stelle.

Gli attivisti del Movimento 5 Stelle si impegnarono moltissimo per sostenere la campagna contro la modifica della Costituzione voluta da Matteo Renzi.

Una stagione unica ed irripetibile per i cittadini che si avvicinarono alla politica attiva, ancorando i loro sogni di giustizia agli ideali di questo nascente gruppo politico.

Il sogno del Movimento, tuttavia, si infranse dopo pochi anni, venne meno come un castello in aria, come una gigantesca operazione di marketing.

La delusione, in noi attivisti, fu grandissima, nel momento in cui, alle elezioni del 2018, fu legittimata, anche a livello locale, la candidatura di persone sconosciute e poco preparate piuttosto che valorizzare chi si era davvero speso sul territorio ed era stato attivo.

Il significato di quelle che furono le prime epurazioni, fu subito chiaro: al capo politico gli attivisti non sarebbero più serviti e ciò lo confermò Grillo, nell’ultimo spettacolo politico a Bari.

Io c’ero quella sera, assistetti al suo discorso. Lo attendemmo alla fine dello spettacolo e ciò che disse fu una terribile doccia fredda.

Beppe Grillo porta in scena a Bari, il 7 marzo 2019, il suo ultimo spettacolo di satira politica.

In quella tornata elettorale chiunque sarebbe stato eletto e così effettivamente fu. Il Movimento guadagnò il 33% delle preferenze e chi votava sbarrava il simbolo e non il nome.

Quei valori e quegli ideali in noi, però, erano ancora forti, conservavano forza e dirompenza. Eravamo stati solo delle pedine, dei portatori d’acqua, il Movimento con lentezza e vergogna, rinunciava alla sua identità e diventava forza di governo.

Il mio desiderio di attivismo, la necessità di operare per il bene comune come poteva collocarsi al di fuori della politica?

Per un anno rimasi bloccata, non feci nulla.

Ricordavo quel grembo che il Movimento 5 Stelle era stato per le lotte ambientaliste pugliesi, da Tap alla Xylella, all’Ilva. Siamo rimasti tutti un po’orfani e non abbiamo più creduto in un Movimento ormai illiberale che eliminava le voci del dissenso.

Il numeroso e coeso gruppo degli attivisti pugliesi del M5S, instancabili protagonisti di tante battaglie ambientaliste. Per anni hanno percorso la Puglia, in lungo e in largo, a difesa del territorio e nei luoghi degli abusi.

Non mi rimaneva che guardarmi intorno e pensare a chi mi potessi aggregare per continuare a vivere il mio attivismo, con intenti più seri e maturi.

Tutto cominciò da quel piccolo presidio, nel giugno scorso. Fummo, come poi ancora accadde, cacciati dalla Digos e dall’arroganza del potere, buttati per strada anche se i permessi della questura ci autorizzavano ad occupare il piazzale antistante al palazzo regionale. Fu allora che maturò una mia conoscenza diretta del potere e dei suoi abusi.

Gli attivisti ambientalisti protestano davanti al palazzo della regione Puglia invocando la protezione del tratto di mare di Costa Ripagnola

Trenta poliziotti, armati fino ai denti, in piena estate in tenuta antisommossa, con caschi e giubbotti antiproiettile, erano schierati contro di noi, un piccolo gruppo di ambientalisti, pacifici ma decisi a difendere Costa Ripagnola e i suoi caratteristici trulletti dalla cementificazione.

Alberghi di lusso, ville e resort al posto dei caratteristici trulletti, antichi ricoveri agricoli da demolire e rimpiazzare con camere extra-lusso, al costo di 500 euro a notte.

“Questo trullo non è un albergo e non lo sarà mai!” così è stato scritto, in segno di ammonimento, su un muro all’ingresso di Costa Ripagnola.

Mi ritrovai nel bel mezzo di una lotta accesissima che mi avrebbe coinvolto appieno e portata ad avere, insieme agli altri, un ruolo forte ed attivo in difesa della bellezza del paesaggio pugliese.

Ho sempre pensato che una tale bellezza dovesse essere preservata per le future generazioni. Tutti, viaggiando da Bari in direzione Lecce, volgono lo sguardo e, incantati, per qualche secondo, ammirano la bellezza dei trulletti che punteggiano verdi campi di grano e che hanno l’azzurro del mare come quinta scenografica.

Dal web. Autore sconosciuto.

Avevamo già scoperto alcune persone che, con i picconi, demolivano di notte i trulli per poi avere il diritto, viste le loro condizioni, a ristrutturarli in modo improprio e non secondo le antiche tecniche.

Il mese di luglio fu molto impegnativo dal punto di vista della battaglia ambientalista, continui sopralluoghi a Costa Ripagnola con i giornalisti, giornate intere passate al palazzo della regione, ore e ore sotto un sole rovente e un caldo insopportabile per cercare contatti, per avvicinare il mondo politico pugliese alla causa.

Con Paola Paradies del comitato “I pastori della costa” che riuscì ad avvicinare Emiliano e a invocare un intervento a protezione di Costa Ripagnola, da lui stesso descritta come uno dei luoghi più belli della Puglia.

L’ingegner Barbara Valenzano.

Ormai la data di votazione della legge istitutiva del Parco di Costa Ripagnola, il 28 luglio 2020, si avvicinava sempre di più e il disegno del febbraio dello stesso anno, partorito da Barbara Valenzano, ingegnere a capo del dipartimento ambiente Puglia, è perfetto.

Protegge e blinda totalmente Costa Ripagnola, non concede nulla agli appetiti degli speculatori, dietro cui si vocifera ci sia Flavio Briatore.

Il disegno di legge del febbraio 2020, approvato persino dalla giunta Emiliano, con il plauso di un governatore che poi sembrerà “tradirci”, è un’opera eccellente per le tutele che offre.

Una delle tante manifestazioni organizzate da vari associazioni e comitati ambientalisti allo scopo di spingere il consiglio regionale ad approvare una legge attesa da ben ventitrè anni.

Ma spaventosi colpi di mano si profilano all’orizzonte quando ancora la data del voto è sconosciuta.

Emendamenti al disegno di legge, spediti anche a tarda notte, arrivano a pioggia e senza sosta. Opera di un consigliere, la cui espressione del volto è forse sintomatica di una natura spregiudicata.

Fabiano Amati fa propri gli emendamenti peggiorativi del comune di Polignano e ne presenta anche di propri. La perfezione e la bellezza del disegno di legge cadono, pezzo dopo pezzo, senza fine e sotto il peso di ben trentasette emendamenti.

Noi siamo sgomenti, il disegno di legge emendato, che la commissione ambiente approva, se verrà votato dal consiglio regionale, vorrà dire disastro ambientale e danni irreversibili al patrimonio paesaggistico.

Uno dei cartelli simbolo delle nostre incessanti proteste

Una legge istitutiva di un parco naturale che istituisce un piano regolatore piuttosto che un parco: ristrutturazioni, ampliamenti delle volumetrie sull’esistente, nuovi permessi a costruire, strutture amovibili a mare, alberghi diffusi e stralci di zone per cui era stata prevista la tutela massima.

La manifestazione organizzata dai “Pastori della Costa” per ripulire il tratto costiero interessato dalla speculazione edilizia. Alla manifestazione ha partecipato anche il comitato di scopo “I gabbiani del parco di costa Ripagnola”

Gli articoli di giornale, tra cui quello di Titti Vicenti, del Fatto Quotidiano, che ha seguito da vicino con noi attivisti la vicenda del parco, titolano così il giorno dopo dell’approvazione della legge:

Il turista soggiornerà a un passo dal mare, non importa se si distrugge e cementifica uno dei paesaggi più belli della Puglia. Persino un piano casa, inserito tramite un altro emendamento, il giorno stesso del voto, a nome del consigliere Pentassuglia.

Dal web. Autore sconosciuto.

Una vergogna indicibile: famelici e avidi costruttori, imprenditori e palazzinari, anche ricchissimi, sono disposti a tutto pur ottenere ciò che vogliono non importa se Polignano diventa una nuova Rimini, non importa se nell’area Serim, addirittura declassata a zona di minor tutela, sorgerà un resort di lusso e i magnifici trulletti, con vista mare e abbracciati dai pini, potranno essere demoliti.

Dal web. Autore sconosciuto.

Emiliano, in piena campagna elettorale, cede alle pressioni di Vitto, sindaco di Polignano che minaccia di sottrarre all’appello un numero cospicuo di voti, questo si vocifera.

Ricordiamo che la vittoria di Emiliano non era affatto data per scontata e per lungo tempo, c’era stato un testa a testa, a livello di preferenze, tra lui e Raffaele Fitto. Ogni voto aveva valore.

La nostra sconfitta fu cocente ed ingiusta: si approvò una legge stravolta, modificata in senso assolutamente peggiorativo.

Avvertimmo un senso di impotenza e di rabbia per non essere riusciti a impedire il peggio: c’eravamo io e il mio amico Donato Cippone, sempre al mio fianco, nelle torride giornate estive in cui cercavamo di avvicinare i consiglieri per persuaderli a votare contro la legge-truffa.

Donato Cippone, imprenditore ed attivista politico, è dal 2019 che ha condotto una impegnativa battaglia per proteggere costa Ripagnola dalla speculazione edilizia. E’ vicepresidente del comitato “I gabbiani di Costa Ripagnola” e membro del consiglio direttivo.

Il giorno 28 luglio 2020, su cinquanta consiglieri presenti, solo Mario Conca espresse il suo voto contrario alla legge snaturata.

Nei giorni precedenti alla data del voto in consiglio regionale, avevo passato giorno e notte china sui documenti, studiando molto e scrivendo gli emendamenti riparatori.

Gli emendamenti, da presentare il giorno stesso del consiglio, avrebbero dovuto sanare il disegno di legge riportandolo alla sua versione originaria.

Mario Conca si offrì di presentarli e fu l’unico uomo politico a mostrarsi vicino al popolo degli ambientalisti.

Un disegno di legge, infatti, può essere modificato anche il giorno stesso del voto se uno dei consiglieri lo propone e se i suoi emendamenti sono votati, ma non andò così.

L’emblematica affermazione di Mario Conca che, in un fermo immagine, si rivolge al consiglio regionale il giorno della votazione.

Nemmeno Barbara Valenzano, che dall’interno del palazzo cercava di fermare chi aveva “violentato” il disegno di legge, riuscì a fermare questo treno in corsa verso lo scempio edilizio.

Le logiche elettorali stavano prevalendo. Durissima fu la nota tecnica dell’ingegner Valenzano che denunciò, senza mezzi termini, quanto gli emendamenti di Amati e del sindaco Vitto fossero viziati e addirittura illeggittimi, da un punto di vista costituzionale, nel loro feroce tentativo di deturpare la costa: eppure un sindaco dovrebbe tutelare il proprio territorio!

Ma la nostra tenacia non cede allo scoraggiamento: un avvocato di Bari, Ascanio Amenduni, decide di prestare la sua assistenza legale a questo manipolo di irriducibili ambientalisti: eravamo io, Loredana, Donato, Gino e Rosa. Siamo in pochi ma ci siamo sempre sentiti, in qualche modo, imbattibili e temuti dal potere.

L’avvocato barese Ascanio Amenduni svolgerà un ruolo che risulterà centrale nella evoluzione giuridica della vicenda e nella successiva richiesta di modifica delle parti viziate della legge istitutiva del parco di Costa Ripagnola.

Ascanio contribuisce a fondare, a fine agosto, un comitato di scopo volto unicamente alla modifica della legge regionale. Si consuma, in questo frangente, un allontanamento mai realmente voluto ma neppure sanato, dal comitato dei “Pastori della costa” che non condividono la necessità di intervenire giuridicamente contro la regione in un periodo, tra l’altro, in cui ci sono le elezioni regionali.

Gli attacchi che il comitato di scopo subisce sono fortissimi e mirano a paralizzare la sua azione. Lo scopo, neanche tanto celato, è non mettere in cattiva luce il candidato governatore e il peggio è che si pensi che il comitato finalizzi a questo la propria azione.

Il comitato di scopo è indipendente, apartitico e apolitico: non si genuflette al beniamino di turno, non condiziona la politica e non si fa condizionare.

Il logo del comitato di scopo costituitosi alla fine agosto 2020 per chiedere la modifica della legge regionale.

Alla presidenza del comitato di scopo si insedia Loredana Fasano (foto a sinistra) una delle più grandi attiviste ambientaliste pugliesi. Il suo ruolo sarà cruciale nella promozione dell’impugnativa della legge regionale davanti alla Consulta da parte del Governo.

Luigi Catinella, ambientalista anche lui (foto a destra) è membro, come la cara Rosa Pilota, del consiglio direttivo del comitato. In occasione della pulizia della spiaggia di Costa Ripagnola sia Loredana che Luigi indossano una maglietta con un’esortazione al governatore Emiliano affinchè “ripulisca” la legge istitutiva del parco.

Ascanio Amenduni, che diverrà mio amico, è ambientalista e prima ancora filantropo, il suo studio legale è famoso per aver vinto cause molto importanti ma lui fiero dice che che non è un luogo volto agli affari bensì al “volto dell’altro”.

Ascanio ci ispirerà e cambierà tutti noi in meglio, siamo legati dall’affetto e da una forte progettualità. L’avvocato Amenduni comprende subito, grazie alla nota di Barbara Valenzano, che le legge presenta gravi vizi di forma e fondati profili di incostituzionalità.

Nel mese di settembre scrive, per conto del comitato “I Gabbiani di Costa Ripagnola – Un volo libero sull’ambiente snaturato dalla legge del cemento”, due corposi esposti e li invia alla Presidenza del Consiglio dei Ministri affinché promuova, davanti alla Corte Costituzionale, l’impugnativa tesa a contestare la legge regionale.

Gli esposti sono firmati dalla nostra splendida e combattiva presidente Loredana Fasano. Siamo un gruppo coeso e viaggiamo dritti verso il nostro scopo: la richiesta di modifica della legge.

L’emozionante momento della firma del secondo esposto da parte del presidente del comitato Loredana Fasano e dell’avv. Ascanio Amenduni.

Gli esposti di Ascanio sono ineccepibili da un punto di vista giuridico ma la grande forza di Loredana che contatta tutti i ministri da Costa, a Franceschini a Boccia sarà decisiva.

Il 20 novembre, ultimo giorno utile, quando ormai tutte le nostre speranze sono perse, il governo impugna la legge e la porta all’esame della Consulta creando nella regione Puglia l’obbligo morale di modificare la legge, prima che arrivi la mannaia della Corte Costituzionale.

È stato uno dei giorni più belli della nostra vita, tanto impegno e tanti ideali sono stati premiati.

Un piccolo comitato di scopo, con un piccolo direttivo, è riuscito a far arrivare, sul tavolo della consulta, un’azione politica regionale potenzialmente nefasta.

Ciò sta a significare che grandi azioni legalmente tutelate, possono dare forza e potere alla cittadinanza attiva, che è un qualcosa che si realizza, che raggiunge i suoi scopi sconfiggendo la politica affarista.

Vincenza Amato

Insegno ai bambini disabili, nella scuola primaria da molti anni dopo aver conseguito la laurea in scienze dell’educazione. Ho scoperto, anche se tardivamente una grande passione per la scrittura e, dopo due anni di pratica, sto per iscrivermi all’ordine dei giornalisti come pubblicista. Sono un’attivista ambientalista. L’intensa e bellissima esperienza vissuta a Costa Ripagnola mi ha spinto a scrivere questo reportage in cui privilegio la mia esperienza diretta tramite un’analisi ampia e strutturata degli eventi. Il giornalismo non è altro che andare, vedere e raccontare. L’articolo è corredato da molte e significative immagini con didascalie che favoriscono la comprensione dei contenuti. Se decideste di prenderlo in considerazione per pubblicarlo vi invio un’e-mail perché ad ogni parte dell’articolo sono abbinate delle foto e delle didascalie. Grazie mille! Sarei enormemente felice se il mio lavoro fosse apprezzato.